L’impiego di VM, o macchina virtuale, anche in ambiente SOHO (Small Office, Home Office), è diventata una pratica molto comune per via degli indubbi vantaggi che questa tecnologia può portare; non solo dal punto di vista economico, ma anche e direi soprattutto dal punto di vista pratico. Tanto per citare qualche breve e sintetico esempio:
- Necessità di provare un tipo di applicazione disponibile esclusivamente per un sistema operativo diverso da quello in uso:
- Comparazione e verifiche di diversi sistemi operativi
- Ricerca e studio di nuove tecnologie e tecniche implementative
L’elenco potrebbe diventare assai lungo e l’unico limite potrebbe essere solo la creatività dello sviluppatore. Tuttavia, molto spesso mi è capitato di incontrare persone che vorrebbero accostarsi a questo ambiente, ma a loro dire hanno difficoltà. Trovare punti di riferimento e documentazione tecnica dettagliata e soprattutto facile da consultare non è sempre semplice.
È proprio per questo che ho deciso di scrivere questo articolo per illustrare in dettaglio i passi da seguire per installare una macchina virtuale. Sia che si tratti del proprio laptop che un vecchio PC adibito a server. L’intento iniziale erq quello di produrre un semplice tutorial comprensibile e facile da mettere in pratica. Non soltanto un elenco di immagini dove indicare solo “cliccare su Next“, ma una guida corredata da alcuni brevi ma importanti commenti ed utili suggerimenti.
Introduzione
Se hai già avuto modo di leggere la mia precedente guida su Come installare VirtualBox sul proprio PC Windows, sei già quasi a metà dell’opera. Sei già pronto per affrontare la creazione di una macchina virtuale VirtualBox in preparazione dell’installazione del tuo sistema operativo Ubuntu, di cui parleremo più avanti.
Prima di iniziare con la vera e propria creazione della macchina virtuale, ci sono alcuni fattori che necessitano di essere definiti a priori. In fondo una macchina virtuale non è altro che un «contenitore» nel hypervisor per il sistema operativo che verrà installato. Vediamo più in dettaglio di che si tratta.
Il Sistema Operativo da Virtualizzare
La prima cosa da definire è senz’altro il tipo di sistema operativo che desideri installare. In questo caso, ho scelto Xubuntu (il sito in inglese, ma puoi trovare una buona descrizione in italiano di Xubuntu su Wikipedia), che è un particolare “Flavour” (sapore) di una delle distribuzioni GNU/Linux più popolare.
Il perché di questa scelta è presto detto: è una distribuzione facile da utilizzare in vari campi ed ha una grande flessibilità e facilità d’uso. Anche per via dell’interfaccia grafica Xfce, che risulta abbastanza “leggera” e poco affamata di risorse, aspetto molto apprezzabile nel caso di hardware non particolarmente potenti.
A tale proposito, prima di iniziare sarebbe opportuno poter avere a portata di mano il disco dell’installazione del sistema operativo (nel nostro caso: Xubuntu); per questa guida ho scelto di scaricare xubuntu-16.04.2-desktop-amd64.iso
dal sito ufficiale di Xubuntu all’indirizzo http://xubuntu.org/getxubuntu/; del quale, per precauzione ne ho masterizzato una copia su DVD fisico, in modo da poter disporre sia dell’Immagine ISO che del disco fisico di installazione.
Ovviamente, se preferisci installare la versione base di Ubuntu, non c’è alcun problema, né ci sono controindicazioni. Per quanto riportato in questa guida Ubuntu e Xubuntu sono perfettamente intercambiabili per quanto riguarda il nostro scopo. Ricordati però di fare riferimento al file ISO opportuno e che qui troverai solo riferimenti a Xubuntu.
In questo caso, ti suggerisco di scaricare l’immagine ISO del sistema operativo Ubuntu dal sito ufficiale, il cui file .ISO è ubuntu-16.10-desktop-amd64.iso
.
Il Motore di Virtualizzazione
Un altro fattore importante, riguarda certamente il “motore” utilizzato per la virtualizzazione. In questo caso ho scelto di utilizzare VirtualBox (il sito è in inglese, ma puoi trovare una buona descrizione in italiano di VirtualBox su Wikipedia). Questa scelta è dettata dalla grande diffusione e della estrema flessibilità di questo strumento. Anche in questo caso ho cercato di tenere in debita considerazione sia la “pesantezza” dell’applicazione che la facilità d’uso; VirtualBox sembra soddisfare appieno questi requisiti.
Per quanto riguarda l’installazione di VirtualBox sul proprio PC, ti posso suggerire di leggere l’articolo su come installare VirtualBox sul proprio PC Windows.
Creazione di una nuova Macchina Virtuale
Se hai installato correttamente VirtualBox sul tuo PC, troverai l’icona dell’applicazione sul tuo desktop, cliccandola, Virtualbox si avvierà; potrai quindi cliccare su Nuova
, nella barra in alto della finestra dell’applicazione, per creare la tua prima macchia virtuale.
Nell’immagine qui sopra è mostrata barra superiore di VirtualBox dove sono presenti i pulsanti di comando per le operazioni sulle macchine virtuali.
Subito dopo aver cliccato il pulsante Nuova
, si aprirà una finestra dove inserire le informazioni relative alla macchina virtuale da creare, come mostrato nella seguente più sotto.
Qui dovrai inserire:
- Il nome della macchina virtuale. Ovvero, il nome con il quale sarà identificata da VirtualBox questa nuova VM (acronimo di Macchina Virtuale). Nell’esempio ho scelto di chiamarla Xubuntu-16.04-LTS-Desktop-64, tanto per ricordarmi che questa VM è un host (virtuale) Xubuntu Versione 16.04 LTS (Long Time Support – il cui supporto per gli aggiornamenti dura 5 anni). È di tipo Desktop, ovvero mette a disposizione dell’utente una interfaccia grafica, ed è una macchina con archItettura a 64-bit. Tuttavia potrai darle il nome che preferisci.
- Il Tipo di S.O. (Sistema Operativo) nel quale sarà installata. In questo caso, è una macchina Linux, la cui versione logica è Ubuntu 64-bit.
- La quantità di memoria assegnata. Ovvero, la quantità i memoria che quest macchina “vede” come se fosse memoria fisica. Per quanto riguarda la nostra installazione di Xubuntu, tipicamente 1 GByte (1024 MBytes) si uò considerare un quantitativo adeguato. Attenzione a non assegnare alla VM più memoria logica di quanta memoria fisica hai installato nella tua macchina fisica; ciò potrebbe cusare ovvi problemi.
- Se assegnare un disco fisso (Hard Disk) alla VM. Ovvero se vogliamo che questa VM abbia un disco fisso proprio, il quale in realtà corrisponde ad un semplice file della tua macchina fisica. Qui puoi scegliere se vuoi eventualmente riutilizzare un precedente disco fisso (il file della tua macchia fisica) già utilizzato in precedenza per un’altra VM.
Cliccando su Crea
, il disco fisso (il file della tua macchina fisica) verrà creato immediatamente, invece che posticipato al momento in cui dovrà essere effettivamente utilizzato.
Nella successiva schermata, potrai scegliere:
- Le dimensioni del disco fisso della tua VM. Ovvero le dimensioni del file dell tua macchina fisica che lo rappresentano.In questo caso ho scelto di assegnare un disco di 20 GBytes. Attenzione a non assegnare alla VM più spazio-disco di quanto ce ne sia effettivamente a disposizione nella tua macchina fisica; ciò potrebbe cusare ovvi problemi.
- Il tipo di file relativo al disco fisso. Ovvero al formato del file. Esistono diversi formati che rappresentano gli Hard Disk delle VM dipendenti dal software impiegato per la virtualizzazione. Ciò accade essenzialmente per motivi di compatibilità tra gli hypervisor.
- Il tipo di archiviazione su disco fisico. Ovvero se l’allocazione del disco virtuale (del file nella tua macchina fisica) avviene tutto insieme, oppure se aumentare la grandezza del file nella tua macchina fisica, man mano che la VM richiede spazio sul suo disco virtuale. Ciò può essere di grande aiuto nel caso tu abbia a disposizione quantità ridotte di spazio disco sulla tua macchina fisica; tuttavia, l’allocazione dinamica di questo spazio comporta un degrado notevole delle prestazioni runtime della VM, ogni volta che il file deve essere aumentato dinamicamente.
Cliccando su Crea
, il disco fisso (il file della tua macchina fisica) verrà consolidato (completamente allocato) e la tua VM è ormai pronta per essere creata.
Fai attenzione che la tua nuova VM ora esiste, ma è come una scatola vuota. Come se avessi appena acquistato un nuovo PC senza alcun sistema operativo preinstallato: non è infatti in grado di poter eseguire alcuna operazione.
Configurazione della Macchina Virtuale di VirtualBox
Non appena la nuova VM è stata creata, la puoi trovare nella colonna i sinistra della finestra principale di VirtualBox, come mostrato nella figura qui sotto.
Ora dovrai configurare la tua nuova macchina virtuale; esattamente come se stessi assemblando i componenti di un nuovo computer. È infatti necessario stabilire che tipo di hardware deve “vedere” la nuova VM una volta che verrà avviata. Questo può essere fatto cliccando con il pulsante destro del mouse sulla nuova VM appena creata e selezionare Impostazioni
, come mostrato nella seguente immagine.
Configurazione generale della VM
Si aprirà, a questo punto una nuova finestra per la configurazione generale, mostrata qui di seguito. Questa schermata serve sostanzialmente per confermare le informazioni di base della VM. Quelle, cioè, relative al nome oltre alla tipologia ed alla versione del sistema operativo che questa VM ospiterà.
Cliccare su Sistema
, nella colonna di sinistra della finestra, per continuare.
Configurazione sistema della VM
Nella sezione Sistema, è possibile modificare (ma suggerisco di lasciare i valori preimpostati di default):
- Il quantitativo di memoria da assegnare alla VM (che deve essere compatibile con il quanittivo di memoria fisica della macchina fisica).
- Il dispositivo di avvio. Ovvero da quale device la tua VM tenterà di fare il Boot oltre a quale ordine verrà seguito per tentare l’avvio della VM.
- Il tipo di Chipset.
- Il dispositivo di puntamento. Per compatibilità suggerisco di lasciare il valore preimpostato di default, ovvero Tavoletta USB.
- Alcune funzionalità estese. Tra queste funzionalità vi sono quelle riferite alla gestione dell’Interrupt (APIC), all’utilizzo di EFI/UEFI ed alla gestione del Real Time Clock (RTC) l’orologio di sistema. Notare che UEFI è utilizzabile solo per sistemi operativi che supportano questo firmware)
Configurazione dello schermo della VM
Cliccare su Schermo
, nella colonna di sinistra della finestra, per continuare
Nella configurazione degli schermi virtuali da assegnare alla VM è possibile applicare particolari configurazioni dello schermo (o di schermi multipli) per poter gestire al meglio la tua VM in condizioni particolari. Questa sezione può essere considerata una “Configurazione Avanzata“, quindi per il momento, suggerisco caldamente di lasciare i valori preimpostati di default e procedere oltre.
Configurazione dei dischi della VM
Cliccare su Archiviazione
, nella colonna di sinistra della finestra, per continuare
Nella sezione Archiviazione
, oltre a confermare la tipologia dell’Hard Disk di cui abbiamo già parlato, c’è un elemento estremamente importante per il primo avvio della macchina che deve essere configurato correttamente. Si tratta del Controller IDE.
Qui viene stabilito, cosa la tua VM “vede” come dispositivo CD/DVD, il ché è molto importante per poter fare il primo Boot di macchina. Vale qui la pena di ricordare che se ti è mai capitato di installare un sistema operativo qualsiasi in una macchina fisica, hai bisogno del CD/DVD di installazione. Ebbene qui viene stabilito quale è il CD/DVD di installazione he la tua VM “vede” quando viene accesa.
Selezione la piccola icona a forma di CD/DVD a fianco di Lettore ottico, quindi:
- Seleziona il lettore CD/DVD della tua macchia fisica dalla lista (se desideri avviare la tu VM da un CD/DVD fisicamente inserito nella macchina fisica)
Oppure, in alternativa,
- Scegli una Immagine ISO presente in una cartella del disco della tua macchina fisica.
Nell’esempio, ho scelto di installare il sistema operativo Xubuntu, di cui ho già scaricato l’immagine ISO dal sito ufficiale della distribuzione, come già precedentemente accennato.
A questo punto, una volta selezionato il file ISO come sorgente dell’installazione, il file selezionato verrà mostrato sotto al Controller: IDE. L’immagine che segue mostra come fare.
Configurazione della rete della VM
Cliccare ora su Rete
, nella colonna di sinistra della finestra, per continuare
Fai molta attenzione a questo aspetto della configurazione. È qui che si stabilisce come la tua VM accede alla rete ed a come poter raggiungere in rete la tua VM. Una configurazione non corretta potrebbe pregiudicare le comunicazioni con il mondo esterno di Xubuntu.
Qui è necessario configurare la i Dispositivi di Rete che la tua VM “vedrà” quando sarà avviata. In questa sezione della configurazione, VirtualBox predispone già fino a 4 schede virtuali di rete (ma se necessario se ne possono aggiungere delle altre).
Tipicamente, nei casi normali, soltanto il primo dispositivo di rete viene utilizzato. (le altre non sono neppure abilitate). I parametri per le porte Ethernet virtuali sono già impostati per poter accedere normalmente alla rete esterna (internet compresa).
Un elemento importante che dovrai configurare riguarda il valore da impostare in Connessa a. Questo parametro definisce il modo in cui la tua macchina virtuale è connessa alla rete. I valori possibili sono i seguenti.
- Non connesso. Nonostante la scheda è abilitata, la VM non accederà alla rete.
- NAT. VirtualBox creerà una LAN virtuale con indirizzamento IP privato e la tua VM sara connessa a questa LAN virtuale. Per accedere alla rete esterna utilizzerà il proprio indirizzo IP che verrà sottoposto a NAT (Network Address Translation) prima uscire verso l’esterno, utilizzando la scheda fisica di di rete del tuo PC. Questa tipologia è molto semplice da utilizzare; tuttavia se vorrai connetterti alla tua VM da un altro computer della rete, potrebbe essere piuttosto complicato.
- Rete con NAT. Come il precedente, con la differenza che l’intera LAN virtuale è sottoposta a NAT.
- Scheda con Bridge. Con questa configurazione, VirtualBox metterà a disposizione della VM una scheda virtuale di rete connessa ad un Bridge (ponte). Esso consentirà alla VM di poter disporre di un indirizzo IP sulla stessa LAN fisica di dove è connesso il tuo PC che esegue VirtualBox. Ciò rende “visibile” la tua VM in rete, come se fosse un host fisico. Quindi, in grado di comunicare pienamente con il mondo esterno ed essere raggiunto da qualsiasi altro host della rete. Seleziona questa opzione, prima di proseguire.
- Rete Interna. VirtualBox creerà una LAN virtuale interna sulla quale possono essere connesse tutte le VM che desideri. Tuttavia, questa LAN virtuale non permette l’accesso alle reti esterne. Utile quando desideri creare una LAN isolata e protetta.
- Scheda solo host. VirtualBox metterà a disposizione della tua VM una scheda virtuale che può comunicare solo con la macchina host. In altre parole, solo con il tuo PC nel quale è in esecuzione VirtualBox. Utile solo per VM isolate ed utilizzabili esclusivamente dal tuo PC.
- Driver generico. VirtualBox metterà a disposizione un Driver di scheda di rete virtuale, dove dovrai inserire manualmente tutti i parametri specifici del driver che vuoi utilizzare. Utile in casi particolari, ma non di semplice implementazione.
Configurazione avanzata della rete della VM
Vale tuttavia ricordare che nella sotto-sezione Avanzate
(che può essere mostrata cliccando sulla freccia azzurra) sono mostrate alcune delle caratteristiche più dettagliate della scheda virtuale di rete, come il tipoo di scheda fisica che verrà utilizzata dalla scheda virtuale, oltre al Nell’esempio, ho scelto di installare il sistema operativo Xubuntu, per il quale avevo già provveduto a scaricare l’immagine ISO dal sito ufficiale della distribuzione, come già detto all’inizio di questa guida. assegnato alla scheda virtuale di rete, oltre ad altre particolarità sul rilevamento della disconnessione del cavo di rete da parte della scheda virtuale ed all’eventuale inoltro delle porte TCP/IP utile in certi particolari casi, non utili alla nostra discussione in questa guida.
Cliccare su OK
per chiudere la configurazione e passare finalmente alla vera e propria installazione del sistema operativo in questa nuova macchina virtuale appena preparata e configurata.
Avvio dell’Installazione di XUbuntu
Finalmente iniziamo con la vera e propria installazione del sisteema operativo. Tanto per non fare confusione, vale la pena di ricordare che una macchina virtuale (VM) ha il medesimo comportamento di una macchina fisica. Tanto più che (almeno per quanto concerne questa guida) il sistema operativo ospite (in inglese: Guest) non ha la minima percezione di non avere un hardware fisico a disposizione. Pertanto, non “sa” di essere una macchina virtualizzata che gira all’interno di un’altra macchina fisica Ospitante (in inglese: Host). Quindi quando talvolta diciamo “Accendo la macchina virtuale XYZ” in realtà sto simulando la sua accensione. Si sta dando ad essa l’idea che qualcuno abbia davvero premuto il pulsante ON/OFF dell’hardware.
Tuttavia, considerato che la macchina Host è già necessariamente accesa (alimentata e funzionante), quello che avviene è una vera e propria simulazione di questo atto.
Accensione di una VM
Ad ogni modo, torniamo all’accensione (avvio) della nostra nuova VM. L’immagine più sotto, mostra come sia effettivamente semplice avviare la VM desiderata. Click col pulsante destro del muse sulla VM che si vuole “accendere” e selezionare Avvio normale
. Notare che sono disponibili altri metodi avvio per una VM:
- Avvio normale. La macchina virtuale viene avviata ed una finestra di Windows è dedicata a contenere lo schermo della VM. Se si chiude la finestra Windows relativa alla VM la VM stessa viene spenta (chiusa).
- Avvio senza finestra. La macchina virtuale viene avviata senza nessuna finestra di Windows associata, pertanto non è possibile “vedere” la sua console. Questa modalità è molto utile in caso di VM server che non hanno necessità di mostrare nulla sulla loro console.
- Avvio sganciabile. La macchina virtuale viene avviata ed una finestra di Windows è dedicata a contenere lo schermo della VM. Se si chiude la finestra Windows relativa alla VM la VM stessa viene spenta (chiusa). Tuttavia, diversamente dall’Avvio normale, la finestra associata alla VM può essere sganciata (si chiude automaticamente la finestra Windows) senza pregiudicare il continui funzionamento della VM. Questa modalità è molto utile se si hanno più VM contemporaneamente “accese”, ma non si desidera mantenere aperte le rispettive finestre Windows delle VM stesse. Ciò consente un considerevole risparmio delle risorse della macchina fisica (Host).
Cliccare su Avvio normale
per avviare (in altre parole, “accendere”) la nostra nuova macchina virtuale ed avere sempre a disposizione la finestra Windows agganciata alla console della VM.
Installazione di Xubuntu nella VM
Non appena avviata, la macchina virtuale tenterà di fare il Boot dai dispositivi elencati nella sezione Sistema, descritta più sopra,seguendo esattamente l’ordine mostrato. Quindi, non essendo disponibile nessun floppy, il primo dispositivo disponibile dal quale è possibile fare il Boot è il CD/DVD. A questo punto viene avviato il Boot da CD/DVD. In altre parole, viene avviato il programma di installazione di Xubuntu, di cui l’immagine che segue è la prima schermata.
L’immagine precedente è solo la schermata iniziale del programma di installazione di Xubuntu. In un mio precedente tutorial puoi approfondire i dettagli su come installare Xubuntu passo passo.
Conclusioni
Complimenti! Gran parte del lavoro più delicato è stato completato. Sei quindi pronto ad installare Xubuntu (o se preferisci, Ubuntu) sulla tua macchina virtuale nuova di zecca.
Hai appena completato la creazione della tua prima macchina virtuale. In altre parole, hai appena creato un contenitore coerente per il futuro sistema operativo che andrai ad installare. Esso è perfettamente in grado di accogliere Xubuntu e di farlo funzionare come se fosse davvero in esecuzione su una vera macchina fisica.
Buon divertimento.
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