In rete ci sono migliaia di post che decantano, con dovizia di particolari le caratteristiche tecniche del Raspberry Pi, ma non sono molti quelli che descrivono in dettaglio come fare la configurazione di Raspberry Pi al primo avvio di questo o quel modello correttamente e partendo da zero. In questo articolo cercherò di illustrare dettagliatamente i primi passi da fare con raspi-config, per mettere pienamente in funzione il nostro Raspberry Pi che abbiamo appena acquistato.
Molti mi chiedono come fare il primo setup di Raspberry Pi 3 con raspi-config, ed è per questo che ho deciso di scrivere questo post: per descrivere come utilizzare raspi-config per impostare correttamente il tuo Raspberry Pi 3 per poterlo utilizzare al meglio in diversi ambienti.
Come si sa, Raspberry Pi è entrato di prepotenza ormai da tempo nel mercato dei SBC (Single Board Computer) e l’ultimo arrivato della famiglia, il Raspberry Pi, ha segnato un ulteriore importante pietra miliare in questo peculiare settore. C’è grande fermento tra gli sviluppatori per la quantità di progetti che possono essere implementati a partire da questo gioiellino dell’elettronica.
Coloro che si avvicinano a questa tecnologia per la prima volta, potrebbero incontrare qualche problema, rischiando così di rimanere delusi. È per questo che è stato scritto questo post: per guidarti nel primo avvio di Raspberry Pi 3 e per metterlo correttamente in funzione.
Passo 1: Materiale Hardware necessario
Probabilmente sei già in possesso di tutto il necessario; ma per coloro che non ce l’hanno ancora, vediamo cosa serve e qualche suggerimento su dove poterlo acquistare:
- L’unità centrale: Raspberry PI 3 Model B Scheda madre CPU 1.2 GHz Quad Core, 1 GB RAM
- Il disco di sistema: MicroSDHC da 16 GB, Fino a 80 MB/S, UHS-I Classe 10
- L’alimentatore: Alimentatore 5V 3000mA Micro USB per Raspberry Pi 3 Model B
- (Opzionale) Custodia per Raspberry Pi 3: Raspberry Pi 3 Case
Ovviamente, ti serviranno anche alcuni accessori di base (alcuni dei quali certamente li avrai già ):
- Mouse USB: Basics Mouse USB, 3 pulsanti
- Una Tastiera USB: Tastiera Logitech K120
- Un monitor con ingresso HDMI e/o VGA: Samsung S22F350 Monitor PC 22″ Full HD
- Un cavo HDMI: Cavo HDMI 2.0, 1,8m, video finoa 4K
- (Opzionale) Un adattatore HDMI to VGA: Adattatore HDMI to VGA R1150, M/F, 1080P
Passo 2: Il Sistema Operativo
Prima di iniziare ad assemblare e collegare i vari componenti, è indispensabile preparare il disco di sistema (la scheda MicroSD) con un sistema operativo che faccia funzionare correttamente il Raspberry Pi 3.
Capisco che sei ansioso di mettere le mani su questo gioiello della tecnologia. Tuttavia, senza un sistema operativo, il tuo Raspberry Pi 3 rimane un triste ed inanimato ammasso di rame, silicio e qualche altro materiale inerte. Quindi ci vuole necessariamente un sistema operativo!
Personalmente ho scelto di installare la distribuzione GNU/Linux Debian 8 “Jessie”. Il quale è uno dei sistemi operativi più utilizzati in questo ambiente. Non mi dilungherò sulle motivazioni di questa mia scelta, poiché non fa parte degli obbiettivi di questo articolo; per il momento credo sia sufficiente dire che lo preferisco di gran lunga, rispetto ad altri. Oltre ad essere uno dei più apprezzati per le sue doti di flessibilità e sicurezza. E poi, anche perché lo conosco piuttosto bene e lo utilizzo da molti anni.
Detto questo, direi che è ora il momento di passare all’installazione del sistema operativo; il quale, va detto, che sul Raspberry Pi 3 non si installa come su un normale PC (forse proprio perché non è un PC!). Pertanto, l’installazione si riduce ad un semplice Download e trasferimento sulla MicroSD.
Si, hai capito bene! Il La distribuzione Debian 8 “Jessie” è un Sistema Operativo GNU/Linux che si scarica liberamente dalla rete, senza costi (è gratuito) e soprattutto senza per questo infrangere alcuna regola. Nel caso fossi nuovo nel mondo dell’Open Source posso confermarti che questa è la regola. Ma non voglio dilungarmi troppo. Torniamo alla nostra installazione.
Come scaricare e trasferire il Sistema Operativo
Questo passaggio è in realtà molto semplice, ne abbiamo già parlato in un precedente post dal titolo Come Trasferire il Sistema Operativo Raspbian su SD per Raspberry Pi.
Se sai già come fare il download ed il trasferimento del sistema operativo Raspbian sulla Micro SD di Raspberry Pi, puoi tranquillamente continuare a leggere questo post. In caso contrario, forse sarebbe il caso di dare un’occhiata all’articolo menzionato, e poi tornare qui per continuare continuare la lettura.
Passo 3: Assemblaggio e Collegamenti
Una volta inserita la scheda del Raspberry Pi 3 nel suo case, collega il cavo HDMI al tuo monitor (se necessario, utilizza l’adattatore); successivamente collega il mouse e la tastiera USB; infine inserisci la scheda Micro SD nello slot del tuo Raspberry.
Infine, se vuoi che il tuo Raspberry Pi 3 si disponibile in rete, non dimenticare di collegarlo, con un cavo ethernet, ad una porta libera del tuo Router.

Quanto tutto è pronto, l’ultimo collegamento da fare, ovviamente, sarà dare alimentazione al Raspberry Pi, collegando il connettore micro USB proveniente dall’alimentatore.
Passo 4: Configurazione Raspberry Pi con raspi-config
Non appena il tuo Raspberry Pi si sarà avviato, sul tuo schermo, dopo lo Splash Screen, apparirà in tutto il suo splendore il Desktop di Pixel (l’interfaccia grafica di default di Raspbian).
A questo punto potrai scegliere come Fare il Primo Setup di Raspberry Pi 3 con raspi-config nelle due modalità di esecuzione di questa utility.
- Tramite l’applicazione da finestra terminale
Oppure
- Tramite l’applicazione desktop dell’interfaccia grafica.
Qui esploreremo entrambe le opzioni.
Tuttavia lasciami premettere che l’opzione da finestra terminale, per quanto esteticamente meno bella e coinvolgente, rimane quella sicuramente più efficace. Ed è proprio sulla configurazione da finestra terminale che, affronterò più in dettaglio, in quanto questa modalità di esecuzione mi permetterà di affrontare meglio i differenti argomenti.
Inoltre, l’utilizzo di raspi-config da finestra terminale è una specie di ultima spiaggia; soprattutto nel caso in cui l’interfaccia grafica per qualche motivo non si avvia e quindi non sono disponibili altre opzioni, per poter configurare il sistema.
Ci tengo anche a ricordare che l’utilizzo dell’applicazione Desktop di fatto non introduce alcun beneficio aggiuntivo (oltre a quello estetico). Anzi, tutt’altro! Alcune opzioni per raspi-config utilizzabili dalla finestra terminale potrebbero, in alcuni casi, non essere ancora presenti in quella Desktop. Magari lo saranno nel breve futuro oppure è soltanto un problema legato ad alcuni aggiornamenti, ma per il momento, la finestra terminale rimane senz’altro la più affidabile.
Configurazione da Finestra Terminale con raspi-config
Come dicevo poc’anzi, anche se l’uso della interfaccia grafica (GUI – Graphical User Interface) può risultare più agevole ed immediato, configurare il Raspberry Pi 3 attraverso una finestra terminale ha i suoi indubbi vantaggi: non sempre la GUI potrebbe essere accessibile, oppure perché ti sei collegato al tuo Raspberry da un altro computer via ssh.
Va detto che, il programma raspi-config è stato progettato in modo che, anche (direi, soprattutto) da riga di comando è disponibile un insieme di procedure guidate organizzate come de fosse un GUI. Una specie di interfaccia grafica molto “rozza” ma comunque estremamente efficace.
Innanzi tutto, ti servirà una finestra terminale. Se il tuo GUI Per aprirne una, è sufficiente aprirne una cliccando sull’icona Terminal che troverai sulla barra di Menu nella barra in alto del Desktop.

Una volta che la finestra terminale sarà disponibile sullo schermo, non devi far altro che cliccarci dentro e digitare il comando sudo raspi-config
.
pi@raspberry:~ $ sudo raspi-config

… Dove potrai accedere a tutti i setup necessari.
Se questa è una installazione di Raspberry Pi nuova di zecca (hai appena trasferito il Raspbian sulla micro SD), molto probabilmente (anzi, direi: certamente) troverai tutto in inglese. Niente panico! Vedremo come fare per cambiare anche la lingua del sistema.
Muovendo il cursore con i tasti Freccia-Su / Freccia-Giù puoi selezionare l’opzione che ti serve. Per spostarti tra i vari campi, seleziona il tasto Tab. Mi sembra superfluo dire che il cursore è la riga evidenziata in rosso.
Tornando alla finestra dove è stato avviato raspi-config, vediamo insieme cosa contiene e cosa significano tutte quelle voci.
Change User Password
Per cambiare la password dello User di default del sistema. Da ricordare che l’utente iniziale, impostato automaticamente, è pi
e che la password iniziale per questo utente è raspberry
.
È molto importante cambiare la password subito dopo l’installazione. Essendo una password predefinita, la conoscono ovviamente tutti. Quindi chiunque potrebbe accedere al tuo Raspberry Pi e fare qualche serio danno.
Hostname
Da utilizzare per cambiare il nome dell’host, che di default è (guarda il caso) raspberrypi
. A volte può essere molto utile cambiare il nome host, soprattutto se ti trovi a dover lavorare con più Raspberry Pi contemporaneamente.
Il nome host deve essere composto esclusivamente con caratteri (maiuscoli e/o minuscoli) dalla ‘a‘ alla ‘z‘ e numeri da ‘0‘ a ‘9‘. Attenzione! Non sono ammessi caratteri di interpunzione (virgola, punto, eccetera) né spazi.
Boot Options
Per modificare il comportamento di Raspberry Pi ad ogni avvio con raspi-config.
Troverai 3 diversi setup per le Boot Options.
B1 Desktop / CLI
Selezionando questa opzione potrai scegliere il comportamento del tuo desktop:
- B1 Console. All’avvio del sistema non verrà avviato il desktop grafico, ma solamente la console TTY, tramite la quale potrai comunque accedere al sistema con lo Username e la Password e fare tutte le operazioni da riga di comando.
- B2 Console Autologin. Come il precedente, soltanto che non sarà necessario fare il login al sistema con lo Username e la Password, in quanto il login è fatto automaticamente. Ovviamente, questa modalità è estremamente insicura, in quanto chiunque ha accesso alla console, avrà libero accesso al sistema senza nessuna limitazione.
- B3 Desktop. All’avvio del sistema verrà anche avviato automaticamente anche il Desktop grafico “Pixel”. Da qui potrai accedere al sistema inserendo lo Username e la Password di accesso e sfruttare tutte le funzionalità grafiche del sistema.
- B4 Desktop Autologin. Come il precedente, con la differenza che non sarà necessario effettuare il login, in quanto l’accesso è già stato eseguito automaticamente con le credenziali di default.
B2 Wait for Network at Boot
Tramite questa opzioni puoi specificare che il sistema completerà l’avvio di tutte le funzionalità , esclusivamente se riesce a inizializzare la porta di rete.
Ci sono casi in cui, alcuni servizi, che vengono avviati al Boot, hanno comunque la necessità di avere a disposizione la completa funzionalità della rete (ad esempio, un indirizzo IP assegnato del DHCP), per poter funzionare correttamente.
B3 Splash Screen
Qui puoi specificare se vuoi che venga mostrato il cosiddetto “Splash Screen”; ovvero, l’immagine di avvio. È una funzione più che altro ‘estetica’ e non altera minimamente il funzionamento del sistema.
Sicuramente, però, l’avvio è più lento di qualche secondo, che in definitiva dipende anche dalla qualità e dall’efficienza del disco di sistema; ovvero, della Micro SD.
Localisation Option
Ovvero “Localizzazione” del sistema. Attraverso questa opzione potrai selezionare alcune caratteristiche del sistema che dipendono direttamente dall’area geografica di appartenenza.
Più precisamente, in questa sezione della configurazione, potrai impostare:
- Il locale del sistema
- La zona geografica, o Fuso Orario del sistema
- L’identificativo del paese per la WiFi (Solo per Raspberry Pi 3 model B e per Raspberry Pi Zero W che sono per il momento gli unici ad avere il WiFi).
Vediamo una descrizione di queste opzioni
I1 Change Locale
Raspberry Pi 3 (così come pure le precedenti versioni) hanno già impostato per definizione il locale a en_GB (Inglese, Gran Bretagna).
L’impostazione dei locale in linux sono utilizzati per definire la lingua che l’utente utilizza; inoltre, definiscono anche il set di caratteri in uso. Impostare il locale corretto è particolarmente importante se il linguaggio contiene caratteri non ASCII. Ad esempio, in Italiano ci sono alcuni caratteri non ASCII, come ad esempio nelle tastiere italiane le lettere accentate à èéìòù
. Impostare il corretto locale è utile per poter utilizzare il sistema nella propria lingua.
Vediamo in dettaglio come fare.
Selezionando questa opzione, il programma ti mostrerà la schermata successiva, dove potrai scegliere il corretto locale da impostare. Se preferisci mantenere il locale in en_GB
(Inglese Gran Bretagna) non fare nessuna modifica. In alternativa, puoi selezionare en_US
(Inglese Stati Uniti) oppure, se preferisci, puoi selezionare it_IT
(Italiano, Italia).
Per scegliere il locale preferito, puoi utilizzare i tasti Freccia-Su / Freccia-Giù e la barra spaziatrice per selezionare l’impostazione desiderata, come mostrato nella seguente immagine.

Selezionare Ok
, ed il gioco è fatto.
I2 Change Timezone
Impostare correttamente il Time Zone (la zona geografica relativa al fuso orario) è fondamentale per la corretta impostazione degli orari, soprattutto se il tuo Raspberry aggiorna automaticamente dalla rete, il proprio l’orologio interno.
Per impostare correttamente il giusto Time Zone, seleziona questa opzione ed alla schermata successiva:

seleziona Europe e continua con Ok
.
I4 Change Wi-fi Country
Impostare il corretto paese per l’utilizzo del WiFi è estremamente importante, sia per motivi tecnici (il WiFi potrebbe non funzionare correttamente), sia per motivi legati alle normative per l’utilizzo di dispositivi radio (ogni paese potrebbe avere una normativa diversa).
I WiFi Country
(il paese dove utilizzare il WiFi) dovrebbe essere correttamente impostata su IT Italy
(a meno che non stai ovviamente installando Raspberry in altro paese), come mostrato nell’immagine successiva:

Quindi seleziona questa opzione e scorri fino a trovare IT Italy
. Selezionalo e continua on Ok
.
Interfacing Options
Per Interfacing Options, sono intese le opzioni di configurazione delle interfacce di comunicazione ed i dispositivi interni del Raspberry Pi:
- P1 Camera
- P2 SSH
- P3 VNC
- P4 SPI
- P5 I2C
- P6 Serial
- P7 1-Wire
- P8 Remote GPIO
Come mostrato nell’immagine seguente:

Entriamo ora nelle varie opzioni di raspi-config, per una descrizione del loro significato della configurazione.
P1 Camera
Se vuoi utilizzare la Videocamera, devi abilitare questa opzione.
La videocamera, che può essere connessa al Raspberry tramite il proprio specifico connettore, potrà essere utilizzata solo se questa opzione è stata attivata.
P2 SSH
Se desideri accedere al tuo Raspberry Pi in remoto dalla rete e gestire il tuo sistema utilizzando un terminale TTY, devi abilitare questa opzione.
Ricorda che quando abiliti questa opzione, viene avviato il servizio (demone) ssh
, il quale apre la porta TCP/22
, tramite la quale potrai accedere da un altro terminale di rete con un client ssh (ssh, putty, winSCP, ecc).
P3 VNC
Se desideri accedere al tuo Raspberry Pi in remoto dalla rete e gestire il tuo sistema utilizzando l’interfaccia grafica, devi abilitare questa opzione.
Ricorda che quando abiliti questa opzione, vengono avviati una serie di servizi (demoni) di vnc
.
Di fatto, questa opzione, oltre che attivare i servizi necessari, “esporta” il desktop grafico per potervi accedere da un altro computer della rete, tramite VNC (Virtual Network Comuting) che funziona sulla porta TCP/5900
.
P4 SPI
Se desideri utilizzare l’interfaccia SPI (Serial Periferal Interface) devi abilitare questa opzione.
Normalmente l’interfaccia SPI non è abilitata; pertanto, i programmi che gestiscono dispositivi (sensori, motori, eccetera) connessi tramite SPI, non funzioneranno correttamente se questa opzione non è abilitata.
L’attivazione di questa opzione, crea e rende disponibile i virtual device /dev/spidev0.0
e /dev/spidev0.1
.
P5 I2C
Se desideri utilizzare l’interfaccia I2C (Inter Integrated Circuit) devi abilitare questa opzione.
Normalmente l’interfaccia I2C non è abilitata; pertanto, i programmi che gestiscono dispositivi (sensori, motori, eccetera) connessi tramite I2C, non funzioneranno correttamente se questa opzione non è abilitata.
L’attivazione di questa opzione, crea e rende disponibile il virtual device /dev/i2c-1
. Attenzione! Nelle versioni 2A e 2B, il device è /dev/i2c-0
)
P6 Serial
Se desideri utilizzare l’interfaccia seriale per connetterti al tuo Raspberry Pi, devi abilitare questa opzione; ovvero, va abilitata, per poter utilizzare la porta seriale come console, per comunicare con il sistema tramite la porta TTY.
Normalmente l’interfaccia seriale è abilitata di default, poiché dovrebbe esserci sempre almeno una possibilità di accesso al sistema dal mondo esterno, qualora il sistema dovesse avere problemi tali da non poterti permettere l’accesso tramite ssh oppure vnc.
Ci sono poi anche diversi casi d’uso in cui la porta seriale (console del sistema) può essere utilizzata. Ricorda che quando questa opzione è abilitata, potrai eseguire il login al sistema, connettendo un terminale TTY alla porta seriale del tuo Raspberry.
Inoltre, rimane da dire che, l’attivazione di questa opzione in realtà agisce su due distinte funzionalità :
- Abilita l’interfaccia fisica
/dev/ttyS0
- Abilita la login shell per questo device (che poi è ciò che permette di effettuare il login sulla porta seriale).
P7 1-Wire
Se desideri utilizzare l’interfaccia 1-Wire devi abilitare questa opzione.
L’interfaccia 1-Wire serve per poter gestire la porta di comunicazione ad un filo (1-Wire, appunto) concettualmente simile alla interfaccia I2C. Tuttavia, questa interfaccia viene utilizzata solo per particolari applicazioni che utilizzano altrettanto particolari dispositivi esterni, quali: sensori, telecomandi, motori passo-passo, eccetera.
P8 Remote GPIO
Se desideri utilizzare il GPIO da remoto (in rete) devi abilitare questa opzione.
Infatti, questa opzione rende disponibile in rete l’interfaccia GPIO, avviando il servizio (daemon) gpiod
.
Overclock
Questa opzione non è più disponibile a partire dal Raspberry Pi 3, sebbene si ancora presente in raspi-config.
Originariamente era utilizzata, nei precedenti modelli, per aumentare il clock hardware del processore (overclocking) o addirittura diminuirlo (underclocking).
Sebbene questa pratica fosse sconsigliata anche nelle precedenti versioni, era comunque possibile aumentare o diminuire le prestazioni del Raspberry Pi, con ovvi riflessi sui consumi di corrente e sulle relative temperature di esercizio.
Nel Raspberry Pi 3, utilizzato per questo articolo, questa funzionalità non è quindi più disponibile, come peraltro confermato dalla seguente immagine:

Tuttavia, siccome non è possibile modificare l’opzione di overclock, direi che il problema non si pone; con buona pace degli smanettoni più incalliti.
Advanced Options
Nelle Opzioni Avanzate (Advanced Options) di raspi-config si possono modificare alcuni parametri essenziali del Raspberry Pi, per farlo funzionare al meglio, relativamente al tipo di applicazioni che vorrai eseguire.
Vediamo nel dettaglio:
A1 Expand Filesystem
Questa opzione espande il Filesystem fino ad occupare l’intero disco di sistema (la scheda Micro SD).
Quando hai scaricato e trasferito su scheda Micro SD il sistema operativo Raspbian, esso occupa solo il minimo indispensabile dello spazio del disco. Ciò perché quando Raspbian viene rilasciato, non può sapere le effettive dimensioni fisiche del disco di sistema. In effetti, nell’esempio adottato per questo post, abbiamo utilizzato una Micro SD da 16 GB. Ma avremmo potuto utilizzarne una da 8 GB, oppure da 32 GB; il progettista di Raspbian non può immaginare che tipo di Micro SD ogni utilizza ogni utente.
A causa di ciò, il sistema Raspbian, viene rilasciato per occupare solo il minimo indispensabile di spazio-disco. Ciò pone il problema di come fare, nel caso volessi utilizzare l’intero spazio-disco a disposizione.
Ebbene, selezionando questa opzione, puoi fare in modo che Raspbian utilizzi l’intero spazio-disco disponibile. Indipendentemente dal tipo di Micro SD utilizzata.

Niente di più semplice.
Ricorda comunque, che le dimensioni minime per raspbian per poter essere trasferito su Micro SD è 2 GB.
A2 Overscan
Questa opzione era molto utile in passato quando si utilizzavano i vecchi schermi a tubo catodico. con quella tecnologia era molto importante riuscire a far entrare l’immagine esattamente nel quadro visibile senza il fastidioso “overlap” dell’immagine nel bordo nero dello schermo, che a volte poteva anche essere coperto dall’involucro esterno del monitor stesso.
Con i nuovi schermi, tutto questo non è più un problema. Tuttavia le prime schermate di testo dell’avvio di Raspberry, potrebbero “sparire” fuori ai bordi dello schermo. In questo caso, potrebbe essere utile abilitare la funzionalità di overscan
.
A3 Memory Split
Questa interessante ed utile opzione, puoi utilizzarla per assegnare la quantità di memoria più opportuna alla GPU (Graphics Processing Unit).
Non dimenticare che Raspberry Pi non è esattamente come il tuo PC dove puoi mettere la scheda video che preferisci, con il suo quantitativo di memoria dedicata. Qui la memoria è una ed una soltanto; ovvero, una risorsa che devono condividere tutti!
Puoi però decidere quanta memoria “concedere” alla GPU e quanta per i tuoi programmi, dell’intero ammontare di 1 GByte diponibile.
Ovviamente tutto dipende da “Cosa” vuoi fare con il tuo Raspberry Pi. Se vuoi utilizzarlo per applicazioni grafiche, sfruttando al massimo la grafica del tuo desktop e vedere filmati video a 1080p in H264, allora devi considerare di modificare un po’ il valore di default di questa opzione di configurazione.

Tanto per fare qualche esempio a riguardo dei valori da impostaare:
- 64 MBytes Va benissimo con Raspbian, per applicazioni grafiche di base, con il Desktop “Pixel”. Il browser è piuttosto fluido, ed anche i filmati di Youtube non sono poi così male, a patto che non lo metti in Full-Screen (perde di fluidità ).
- 128 MBytes Potrebbe essere più indicato per ottenere qualcosa di più in termini di qualitÃ
- 192 MBytes È più indicato se vuoi spremere un po’ di più la tua GPU ed ottenere una qualità migliore, al prezzo di “rubare” un po’ più di memoria per i programmi.
- Valori maggiori di 200 MBytes, oltre a limitare troppo la quantità di memoria a disposizione del sistema, non sono raccomandabili, o comunque sono utili solo per particolari applicazioni grafiche.
Come accennavo più sopra, l’impostazione del Memory Split dipende da cosa vuoi far fare al tuo Raspberry Pi 3. Fai qualche prova, per ottenere il miglior risultato che ritieni più soddisfacente.
A4 Audio
Agendo su questa opzione, puoi scegliere dove ridirigere il tuo audio, come mostrato in questa immagine:

Le opzioni possibili sono:
- 0 (Zero) Auto. Lascia decidere al software. In questo caso, se viene rilevato che il dispositivo all’altro estremo del cavo HDMI è in grado di gestire e riprodurre l’audio, esso verrà direzionato attraverso l’interfaccia HDMI In caso contrario l’audio verrà diretto verso il Jack.
- 1 Force 3.5mm (‘headphone’) jack. Forza l’audio sul Jack da 3.5mm presente sulla board del Raspberry Pi.
- 2 Force HDMI. Forza l’audio ad essere direzionato verso l’interfaccia HDMI.
A5 Resolution
Anche se può sembrare superfluo sottolinearlo, questa opzione di configurazione imposta la risoluzione desiderata.
L’immagine qui sotto, mostra l’elenco delle possibili risoluzioni video che si possono impostare:

Diciamo subito che con i moderni schermi l’impostazione migliore è Default Monitor preferred resolution. In questo modo Raspberry Pi sceglierà la risoluzione preferita dallo schermo che hai collegato.
Diverso discorso, se stai utilizzando uno schermo un po’ datato, che non è in grado di comunicare al Raspberry Pi la propria risoluzione preferita. In questo caso ti sarà utile conoscere le caratteristiche fisiche dello schermo che stai utilizzando ed impostare manualmente la risoluzione più adeguata.
A6 GL Driver
Eccoci ad una impostazione un po “spinosa” da manipolare.
Tramite questa opzione puoi impostare il driver per l’accelerazione hardware.
- G1 GL
- G2 GL
- G3 Legacy

Diamo un’occhiata al significato delle diverse opzioni disponibili
G1 GL (Full KMS) – OpenGL desktop driver with full KMS
Utilizza il driver OpenGL per le applicazioni grafiche, in modalità Full KMS
(Kernel Mode Settings), ovvero, direttamente nel kernel. Questo tipo di driver è molto efficiente ed ha una migliore gestione degli eventuali errori; tuttavia, potrebbe porre qualche problema di compatibilità .
Il mio suggerimento è quello di provare ad utilizzare questa impostazione per il driver OpenGL e verificarne il risultato, oltre ad eventuali incompatibilità .
G2 GL (Fake KMS) – OpenGL desktop driver with fake KMS
Utilizza il driver OpenGL per le applicazioni grafiche, in modalità Fake KMS
(Kernel Mode Settings), ovvero, direttamente nel kernel, ma con qualche piccolo accorgimento per aggirare alcune funzionalità del kernel che potrebbero non essere pienamente compatibili.
Anche in questo caso il mio suggerimento è quello di provare ad utilizzare questa impostazione per il driver OpenGL e verificare il risultato finale, oltre ad eventuali incompatibilità .
G3 Legacy – Original non-GL desktop driver
Scegliendo questa opzione non verrà utilizzato alcun driver specifico per l’accelerazione hardware.
In questo caso il desktop, non non utilizzando alcun driver per l’accelerazione, il rendering verrà realizzato quasi interamente a livello software. Quindi avrai una grafica poco fluida e scarsamente utilizzabile, soprattutto con quelle applicazioni che fanno un intenso uso della grafica.
Update
Questa non è una vera opzione di configurazione da impostare in raspi-config.
Piuttosto, selezionando questa voce, potrai aggiornare il pacchetto di raspi-config all’ultima versione disponibile.
Va ricordato che anche raspi-config è un eseguibile come qualsiasi altro, esso potrebbe avere dei bug o in generale, dei malfunzionamenti. Gli sviluppatori di raspi-config, di tanto in tanto rilasciano nuove versioni al fine di poter rendere sempre disponibile la versione più recente.
Avrai certamente notato che quando selezioni questa voce, il tuo terminale si comporta in modo diverso dal consueto.

Questo accade molto semplicemente perché raspi-config esegue i comandi di aggiornamento del pacchetto interessato, esattamente così come quando viene eseguito l’aggiornamento software da terminale.
sudo apt-get update sudo apt-get install raspi-config
Comunque, niente paura: non appena terminata l’esecuzione dei comandi da parte di raspi-config, il tuo terminale tornerà ad apparire come prima.
About raspi-config
Anche questa voce del menu di raspi-config, non è propriamente utilizzata per impostare qualche tipo di funzionamento. Essa è più che altro un modo per ricordarti cos’è raspi-config, come mostrato in questa immagine.

Ovvero una specie di Help generico.
Configurazione da Interfaccia Grafica con raspi-config
Se invece preferisci utilizzare l’interfaccia grafica per configurare il tuo Raspberry Pi con raspi-config, non devi far altro che avviare l’applicazione dal menu principale,come mostrato nella seguente immagine.

Non appena avrai avviato l’applicazione, noterai la nuova finestra Raspberry Pi Configuration con le 4 linguette (Tab) relativi alle 4 principali aree di configurazione di raspberry:
- System
- Interfaces
- Performance
- Localisation

Credo che a questo punto sia perfettamente inutile descrivere tutte le opzioni presenti in questa applicazione: Solo le stesse di cui abbiamo già parlato nella parte dedicata alla configurazione di raspi-config da finestra terminale.
Sono esattamente le stesse opzioni di configurazione, solo che qui puoi utilizzare pulsanti e caselle di spunta, ma i concetti sono i medesimi. Quindi per non dilungarmi troppo, non ne parleremo di nuovo qui.
Conclusioni
Raspberry Pi 3 è un giocattolino davvero interessante, oltre che divertente da programmare. Per via della sua grande flessibilità , può essere impiegato in una vastissima gamma di appllicazioni.
Configurarlo in modo ottimale può essere molto utile per sfruttarlo al meglio e con la massima efficienza. È per questo che, appena avviato la prima volta, sarebbe opportuno eseguire raspi-config ed ottimizzare la configurazione sistema in base all’utilizzo.
Se dovessi incontrare qualche problema, nell’eseguire la configurazione dl tuo Raspberry Pi, in qualunque momento puoi fare le tue domande o esporre il tuo problema nei commenti in fondo a questo post
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