Abbiamo già parlato in un precedente articolo su come fare il setup iniziale del Raspberry Pi con raspi.config e predisporre il nostro gioiellino per essere utilizzato nei nostri progetti.
In questo post, vedremo invece come fare per gestire un sistema GNU Linux per la necessaria amministrazione di sistema quotidiana, attraverso un’interfaccia grafica molto semplice da utilizzare e tuttavia molto efficiente.
Nella fattispecie vedremo come installarlo ed utilizzarlo in un Raspberry Pi con il sistema operativo Pi OS, il quale è una distribuzione derivata da Debian.
Signore e signori, mettetevi comodi, sto per introdurre a tutti voi il tool cockpit. per gestire il vostro Raspberry Pi.
Che cos’è Cockpit
Cockpit è un tool di gestione basato su una interfaccia web che fornisce, in ambiente grafico, l’accesso a gran parte delle operazioni di amministrazione del sistema, oltre a permettere il controllo dello stato del sistema e dei log. Tutto questo senza digitare un solo comando dal prompt della shell; per la gioia di tutti coloro che sono allergici alla CLI (Command Line Interface).
Cominciamo col dire che anche se nel passato ti è capitato di imbatterti in cockpit, le ultime versioni ti possono lasciare positivamente sorpreso per molti buono motivi.
L’interfaccia utente è molto “pulita” e sgombra da informazioni inutili e fuorvianti, oltre che estremamente intuitiva. Tutte le funzionalità sono accessibili in modo semplice dal pannello principale, senza essere costretti a navigare in complicati menu.
Con le ultime versioni di cockpit, tra le altre cose, potremo:
- Monitorare le risorse del sistema
- Aggiungere, rimuovere e modificare utenti
- Tenere sotto controllo task e servizi
- Fare fermare (shutdown) o riavviare il sistema (reboot)
- Visionare i log di macchina ed eventuali problemi esistenti
Il tutto senza staccare la mano dal mouse.
Mentre molti amministratori di sistema (Sysadmin) impiegano gran parte del loro tempo con la linea di comando dalla shell, con questo strumento l’amministrazione generale del sistema diventa sicuramente molto più rilassante e veloce.
Installare Cockpit
L’installazione di cockpit è di una semplicità disarmante, come del resto per tutti (o quasi) i pacchetti Debian e derivate, con i seguenti comandi:
$ sudo apt update $ sudo apt install cockpit
Se tutto è andato come previsto, una volta installata, l’applicazione dovrebbe essere già in esecuzione e pronta all’uso.
Tuttavia potrebbe essere meglio verificare che tutto sia a posto, al fine di evitare di rimanere impantanati a posteriori in qualcosa che non funziona, senza sapere perché.
Verifichiamo quindi, prima di tutto che il servizio sia in esecuzione:
$ sudo systemctl status cockpit.socket ● cockpit.socket - Cockpit Web Service Socket Loaded: loaded (/lib/systemd/system/cockpit.socket; enabled; vendor preset: enabled) Active: active (listening) since Wed 2021-06-02 17:02:16 CEST; 2h 5min ago Docs: man:cockpit-ws(8) Listen: [::]:9090 (Stream) Process: 277 ExecStartPost=/usr/share/cockpit/motd/update-motd localhost (code=exited, status=0/SUCCESS) Process: 309 ExecStartPost=/bin/ln -snf active.motd /run/cockpit/motd (code=exited, status=0/SUCCESS) Tasks: 0 (limit: 1635) CGroup: /system.slice/cockpit.socket
Successivamente verifichiamo che il socket
vengano avviati automaticamente all’avvio del sistema:
$ sudo systemctl is-enabled cockpit.socket enabled
Ovviamente se la risposta al comando qui sopra è diversa da enabled
, va impostato l’avvio automatico come segue:
$ sudo systemctl enable --now cockpit.socket
Se non si sono incontrati problemi, l’applicazione cockpit dovrebbe correttamente essere in funzione ed in ascolto sulla porta TCP/909
0; che possiamo verificare con il comando netstat
come segue:
$ netstat -a | grep 9090 tcp6 0 0 [::]:9090 [::]:* LISTEN
Ottimo! Sembra essere tutto pronto per il primo accesso a cockpit.
Accedere a Cockpit
Per fare il primo accesso a cockpit, dovremo aprire il browser preferito e puntare alla Url: https://system-name-or-IP:9090/
(sostituendo system-name-or-IP
con l’effettivo indirizzo IP o il nome del nostro Raspberry Pi).
Potremo così raggiungere la prima schermata di login di cockpit.
Per accedere dovremo utilizzare le credenziali di uno degli utenti (user) già presenti nel sistema. Va ricordato che il sistema Pi OS crea di default lo user pi
, che è il solo account utente utilizzabile dopo l’installazione.
Pertanto, se non abbiamo creato utenti aggiuntivi durante la fase di installazione, dovremo utilizzare le credenziali dello user pi
per il primo accesso.
Nota sui comandi privilegiati
L’applicazione GNU Linux cockpit esegue sempre i comandi come come se questi venissero inviati tramite shell.
Da ciò ne consegue che quando deve eseguire comandi privilegiati, cockpit prova comunque ad eseguirli tramite sudo, indipendentemente dallo user con il quale è stato effettuato il login.
Logica conseguenza di ciò è che se lo user corrente non ha né i privilegi corretti, né appartiene al gruppo (group) che possono eseguire i comandi con sudo
, alcune operazioni non potranno essere eseguite.
A tale proposito è utile selezionare la casella “Reuse my password for privileged tasks“. In questo modo, anche le operazioni privilegiate potranno essere eseguite.
Conclusioni
Cockpit è un eccellente strumento per gestire i sistemi GNU Linux per la normale amministrazione quotidiana senza troppe perdite di tempo e senza troppi grattacapi.
Particolarmente indicata per chi si è avvicinato da poco a GNU Linux e non ha ancora grande dimestichezza con i comandi da terminale (CLI). Ma è anche indicata per i più smaliziati, per i quali la CLI ha più pochi segreti, per non perdere troppo del loro tempo ad eseguire le talvolta noiose routine di amministrazione del sistema operativo.
Questa formidabile interfaccia grafica è infatti utilizzata da milioni di amministratori di sistema (sysadmin) per gestire decine di sistemi GNU Linux con pochi semplici click.
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